Deadline per l’invio dal 15 agosto al 15 settembre 2020
Overview Special Focus
Lo Special Focus Gestione dell’emergenza, tra eccezionalità e continuità: modelli e strumenti di risk management è l’approfondimento tematico di RIPM per il secondo numero del 2020. Il focus tematico ha uno spazio fondamentale nella rivista perché volto a determinare l’ambito di attenzione privilegiato su un tema attuale, atto a promuovere riflessioni e capace di creare dibattito fra gli studiosi, il management pubblico e privato e l’ambiente interno ed esterno alle istituzioni pubbliche.
La sezione Special Focus di RIPM intende confermare uno dei principi fondanti la rivista: creare un’arena di riflessione per indirizzare, su un ambito specifico, di volta in volta intercettato, l’attività più innovativa di ricerca e di rappresentazione paradigmatica con approccio multidisciplinare.
Obiettivi Special Focus
Lo Special Focus, Gestione dell’emergenza, tra eccezionalità e continuità: modelli e strumenti di risk management, conferma l’attenzione di RIPM, e del team editoriale, nel perseguire l’obiettivo fondamentale della rivista: affrontare tematiche attuali per le istituzioni pubbliche con approccio multidisciplinare e con sguardo critico e propositivo. Una delle caratteristiche specifiche della Rivista Italiana di Public Management, su cui si fonda anche la sua missione istituzionale, è offerta dalla capacità di saper intercettare filoni di ricerca attuali e paradigmatici da analizzare con uno sguardo plurale, attraverso la convergenza di un’ampia varietà di approcci scientifici di ricerca e di analisi, fra gli altri, di tipo: economico, giuridico, politico, sociologico e antropologico.
Tale missione è più che mai attuale e coerente al focus tematico scelto per il secondo numero del 2020, poiché la gravità e la pervasività della crisi epidemiologica, che ha colpito il mondo, investendo la totalità della vita di cittadini, famiglie e imprese, ha imposto agli Stati scelte e soluzioni necessariamente multisettoriali e multigovernance.
La pandemia ha, infatti, sottoposto le istituzioni pubbliche a uno stress test di portata straordinaria: garantire la continuità della vita, tra salute, sicurezza e lavoro, in una situazione di drammatica eccezionalità quanto a modalità di determinazione delle decisioni politiche, organizzative e gestionali e di interrelazione con il sistema dei portatori d’interesse.
Questo evento, destinato a protrarre i suoi effetti per molto tempo, porta inevitabilmente alla ricerca di risposte nuove per domande, in parte inedite, in parte strutturali: la crisi sanitaria, infatti, come uno specchio, sta riflettendo lo status quo e portando alla luce, in maniera ancora più nitida, disuguaglianze e criticità del sistema Paese.
D’altra parte, la crisi sta pervasivamente mettendo gli Stati davanti alla sfida di dover costruire strumenti efficaci in tempi rapidi, bilanciando la tensione verso nuovi bisogni con la necessità di tenuta generale del sistema, garantendo la continuità e i principi fondamentali delle amministrazioni pubbliche. Sfide che oggi sono ineludibili, come la capacità di governare sistemi complessi con una pluralità di funzioni e istituzioni, potranno trovare una positiva risoluzione solo se dalla fase contingente sarà possibile astrarre modelli e strumenti sostenibili e di lungo periodo.
L’obiettivo dello Special Focus proposto è proprio quello di analizzare, da vari punti di vista e con tutta la gamma di strumenti di ricerca possibili – fondendo approcci teorici e di tipo tecnico e operativo – la risposta delle istituzioni pubbliche all’emergenza sanitaria da Covid-19, offrendo al dibattito pubblico e scientifico una cornice di ricerca e di studio innovativa, attenta alla proposizione di una pluralità di chiavi di lettura e di analisi, ad esempio sperimentando contribuzioni tra più autori di discipline scientifiche diverse quando il contributo esprima una sinergia collaborativa e incisiva nella proposizione di idee, modelli e chiavi di lettura sui temi affrontati nel contributo.
Crisis management è tema studiato da moltissimi anni – con continuità dagli anni 70’-. Il post-guerra fredda e i grandi disastri ambientali sono stati fra i primi ambiti di osservazione privilegiata. Ma è a partire dagli anni 90’ che subiscono critiche, in modo diffuso, i modelli delle istituzioni pubbliche sino ad allora dominanti determinando veri e propri choc nelle società occidentali e nelle élite e consentendo l’evolversi di modelli di gestione delle crisi post industriali e post nazionali anche in virtù del crescere di accadimenti straordinari quali: disastri dovuti ad eventi ambientali, sconvolgimenti geo politici, crisi economico-finanziarie e non ultime crisi legate a epidemie virali. A ciò si aggiunge, ed è per RIPM ambito privilegiato di osservazione, una profonda incapacità a gestire gli squilibri delle democrazie occidentali e dei loro sistemi politico-amministrativi sempre più in difficoltà nella loro propensione a reagire e quasi mai capaci di “patrimonializzare” gli sforzi politici, economici, gestionali e sociali messi in campo durante l’acme e a contrasto dell’evento scatenante la crisi.
Quali sono i trend nei modelli di crisis management oggi? Come passare dall’approccio di tipo crisis management episodico ad uno di tipo strutturale per gestire eventi avversi?
Come si possono costruire assetti istituzionali e framework giuridici atti a gestire e governare i parossismi creati da eventi avversi straordinari? Quali sono le forme e i modi per la gestione delle istituzioni che erogano servizi pubblici essenziali (fra i quali centrale quello della salute) in fasi emergenziali e con un sistema di governo spesso regionalizzato? Come si può garantire la partecipazione delle istituzioni pubbliche, a tutti i livelli di governo, contemperando esigenze di rapidità ed equità delle scelte nei confronti dei cittadini, anche in contesti eterogenei e con problemi differenti? Quali sono i contorni e i limiti, ma anche le opportunità e le possibilità, del governo dell’emergenza, secondo gli strumenti giuridici e quali sono le modifiche che sarebbe opportuno imprimere al modello di risk management vigente, sulla base della prova imposta dalla pandemia? Quale è il ruolo e il futuro delle istituzioni, in uno scenario sempre più globalizzato e con problematiche in grado di travalicare i confini degli Stati? Come governare l’incertezza, offrendo modelli di comunicazione istituzionale con risposte trasparenti e responsabili ai cittadini, alle famiglie e alle imprese, anche quando è lo Stato stesso ad essere sottoposto alle medesime difficoltà e incertezze? Quali strumenti possono superare la “mediatizzazione” degli stati di crisi? Come gestire dati e informazioni, in particolare quelle sensibili, durante l’emergenza e una volta che questa è superata?
Come creare una pervasiva cultura di crisis management sia nelle istituzioni pubbliche e private che nella società nel suo complesso capace di definire un modello di resilienza del Paese alla crisi? Come definire modelli di valutazione dell’impatto delle scelte così da guidare l’operatività delle stesse nel medio e lungo periodo? Come determinare il consolidamento delle “Infrastrutture per gli stati di crisi” oltre la loro utilizzazione nel parossismo dell’evento avverso? Come costruire modelli istituzionali atti a prevenire-gestire al meglio le criticità quando si verificano eventi avversi? Come si possono costruire relazioni istituzionali con le imprese -alleanze strategiche- per superare gli stati di crisi? È possibile un “patto” sociale, un nuovo umanesimo, una nuova cultura del bene comune per rilanciare un Paese dopo un drammatico momento in cui il decisore politico ha definito un’agenda determinata, almeno in parte, dal governo del tempo oltre che dall’interesse pubblico?
Queste sono alcune delle domande con cui vogliamo sollecitare le contribuzioni per lo Special Focus, nel tentativo di indirizzare gli studiosi ad esplorare un territorio di analisi che consenta di generare, innanzitutto, una varietà di punti di vista innovativi sia sotto il profilo dello sviluppo delle teorie sia sotto il profilo dell’analisi dei fenomeni.
Come inviare un paper
Gli autori che intendono aderire al Call -Special Focus – dovranno inviare il paper citando il codice (RIPM – Vol.3 – N.2| 2020 Special Focus) secondo le norme redazionali, all’indirizzo email: editors@rivistaitalianadipublicmanagement.it
La deadline per l’invio va dal 15 agosto al 15 settembre 2020.
Il format del paper deve essere di 6000 parole, incluse tavole e figure, esclusa la bibliografia, utilizzando il template allegato.
Per le norme redazionali, per il template e per le FAQ, consultare la sezione:
http://www.rivistaitalianadipublicmanagement.it/norme-redazionali/