Spesa pubblica e assunzioni nelle amministrazioni dello stato tra presente e futuro

di Anna Grillo e Cecilia Maceli - Presidenza del Consiglio - Dipartimento della Funzione pubblica


In Italia, la spesa pubblica assorbe una quota rilevante della ricchezza nazionale ed è quindi ormai indispensabile avere una amministrazione pubblica moderna, digitale e motivata per rendere competitivo il Paese...

Anna Grillo e Cecilia Maceli – Presidenza del Consiglio – Dipartimento della Funzione pubblica

 

Abstract

In Italia, la spesa pubblica assorbe una quota rilevante della ricchezza nazionale ed è quindi ormai indispensabile avere una amministrazione pubblica moderna, digitale e motivata per rendere competitivo il Paese.

A tal fine, con il presente lavoro si analizza il percorso normativo che ha caratterizzato il settore pubblico con l’introduzione di misure restrittive sulle assunzioni e sulla spesa per il personale che, se da un lato hanno determinato risparmi in termini di redditi da lavoro dipendente e sul contenimento della spesa, dall’altro hanno ostacolato il ricambio generazionale, con conseguente innalzamento dell’età media dei dipendenti pubblici, hanno generato una cattiva distribuzione del personale e delineano una pubblica amministrazione non in grado di adattarsi alle dinamiche del cambiamento. Nell’ambito di recenti interventi legislativi vengono così riportati elementi di approfondimento su due questioni cruciali per il rilancio del pubblico impiego: la programmazione del fabbisogno del personale e le nuove politiche di reclutamento.

In particolare, superando la vecchia logica di sostituzione automatica di professionalità vacanti all’interno dell’ente per effetto delle cessazioni, sono svolte considerazioni sia sul contenuto del documento di programmazione, come strumento per pianificare un corretto fabbisogno attraverso l’individuazione dei profili professionali necessari per i nuovi modelli organizzativi, sia sulle modalità di svolgimento delle procedure concorsuali, da allineare ai migliori standard internazionali, che privilegino le capacità di ragionamento, le competenze e le attitudini piuttosto che la conoscenza mnemonica.

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